Cassina Arredamenti : Libreria Infinito

La Storia della Libreria Infinito della Collezione di Cassina Arredamenti

Una struttura flessibile e in continuo aggiornamento, che sappia accompagnare l’evoluzione della casa che la ospita. Questa è Libreria Infinito di Cassina, un progetto disegnato nel 1956-57 dal prestigioso architetto Franco Albini e concepito per poter combinare all’infinito, come suggerisce il nome, le diverse componenti.

Infinito è una libreria componibile e bifacciale, una caratteristica quest’ultima che la rende adatta a un’ampia gamma di soluzioni, e non soltanto all’appoggio ad una parete. La struttura, estremamente leggera, si può fissare infatti al pavimento o al soffitto, con la possibilità di regolare l’altezza dei montanti.

Pur nascendo a fine anni 50, Infinito possiede qualità diventate sempre più preziose negli ultimi anni, come l’unione di funzionalità, adattabilità ed un design pulito: è anche per questo che dal 2008 la libreria ideata da Albini è realizzata da Cassina, che ha scelto di puntare sulla produzione seriale delle diverse parti, in modo da ampliare le soluzioni compositive disponibili e offrire così un grado di personalizzazione sempre maggiore.

Il Concept alla base della Libreria Infinito nata dal progetto di interior di Franco Albini 

Un’idea semplice all’apparenza, ma così geniale da sopravvivere per oltre 60 anni. Era infatti il 1956 quando Franco Albini e Franca Helg concepirono il design di una libreria rivoluzionaria: si chiamava LB7 e, inizialmente prodotta da Poggi, non prevedeva alcun attacco a parete ed era trasportabile, flessibile e componibile, in altre parole in grado di funzionare sempre.

L’intuizione destò grande successo, a tal punto da convincere Cassina più di mezzo secolo dopo, nel 2008, a riproporre la libreria sul mercato con il nome di Infinito 835, proprio a sottolineare le innumerevoli (e potenzialmente inesauribili) combinazioni attraverso le quali è possibile fare evolvere la struttura.

Alla base del concept ideato da Albini ci sono i montanti fissati a pressione tra pavimento e soffitto, con un’altezza regolabile tra 268 e 290 centimetri, e dotati di fori che permettono di aggiungere scaffali e mensole all’altezza desiderata, a seconda delle esigenze. Ma Infinito permette di giocare, oltre che con le altezze, anche sviluppando la struttura longitudinalmente, aggiungendo moduli larghi circa 90 centimetri in modo da creare composizioni sempre più articolate e personali.

Attraverso la produzione seriale delle varie componenti resa disponibile dalle tecnologie odierne, e grazie alla ricerca di Filippo Alison, Cassina è riuscito a dare una nuova vita al progetto, aumentando ulteriormente il numero di soluzioni oggi disponibili, con la possibilità di aggiungere al modulo di base contenitori con due ante o a ribalta.

Ma al di là degli anni trascorsi e del cambio di nome, Infinito conserva il suo carattere originario grazie all’idea di leggerezza trasmessa e alla sua versatilità che gli consente di funzionare allo stesso tempo come libreria, divisorio tra ambienti o paravento. Grazie a questi tratti distintivi mantenuti nel tempo il mobile fa parte oggi della collezione “I Maestri” di Cassina, oltre ad essere stato inserito nella collezione permanente del Museo del Design alla Triennale di Milano.

 

Libreria Infinito Cassina

Cassina Design > L’evoluzione della libreria Infinito è visibile anche attraverso i materiali utilizzati per realizzarla, che rispecchiano la ricerca e le tendenze del momento, pur rimanendo fedeli all’identità di una struttura semplice e dall’eleganza sobria.

Se negli anni 50 il maestro Franco Albini aveva scelto come materiali legno di noce, palissandro o teak, Cassina ha deciso di rieditare il mobile nelle finiture in frassino naturale, frassino tinto nero o noce canaletto.

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