Lampade di design: le migliori idee per indoor e outdoor
“L’architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi raggruppati sotto la luce.” Parola di Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris, architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese. Un concetto che fuori e dentro le mura domestiche assume un’importanza ancora maggiore perché in nessun luogo, come in casa, la luce assume un ruolo basilare in quanto capace non solo di illuminare, ma anche di creare intimità, calore, e di esaltare gli ambienti donando loro identità e ricercatezza. Accanto ad un attento studio illuminotecnico per sfruttare al massimo le potenzialità sia degli interni che degli esterni calibrando la posizione e la tipologia di luce che si andrà ad irradiare, la scelta di prediligere lampade di design diventa fondamentale per arredare e decorare gli spazi conferendogli carattere. Materiali innovativi ed ecosostenibili dalle alte performance, disponibili sia per la versione indoor che outdoor, modelli iconici e senza tempo del design internazionale, un mix irresistibile di linee retrò e tecnologia all’avanguardia che possono regalare effetti sorprendenti, e funzionalità racchiusa in un’estetica raffinata. Le lampade contemporanee diventano così protagoniste in casa come elemento stilistico caratterizzante che unisce bellezza ad utilità.
In-Ei di Issey Miyake per Artemide, lampade-origami tra tradizione, modernità ed ecologia
Una storia a cavallo tra moda, matematica, creatività e design, quella della linea di lampade da interno “IN-EI” di Issey Miyake per Artemide. Questa parola in giapponese significa “ombra, ombreggiatura, sfumatura”, e parte dalla storia concettuale e tecnologica che il Miyake Design Studio ha attribuito all’arte della luce. Lampade di varie tipologie realizzate con materiale totalmente riciclato dalle bottiglie PET che ha permesso di ridurre notevolmente il consumo di energia e di emissioni di CO2. Il progetto, è il punto d’incontro fra creatività e analisi matematica, e si basa su un tessuto speciale capace di assumere e mantenere forme in 3D partendo da un singolo pezzo. Le loro ombre create usando principi matematici, in 2 o 3 dimensioni, sono percorse da sottili e bellissime sfumature luminose. Grazie al materiale riciclato di cui sono fatte, che ha una trasparenza luminosa superiore a quella della carta, queste lampade mantengono perfettamente la loro forma senza necessitare di alcuna struttura interna: il processo di piegatura, infatti, crea volumi statuari sufficientemente solidi, che possono essere rimodellati senza problemi. Quando non vengono utilizzate possono essere conservate piegate. La tradizione giapponese si fonde con la modernità occidentale attraverso le pieghe inimitabili del designer Issey Miyake che permettono di diffondere la luce in maniera calda creando rilassanti atmosfere
Caboche di Foscarini, lampada gioiello che somiglia ad un bracciale di perle
Preziosa, originale e ricercata. La lampada da interno Caboche, firmata dalle designer Patricia Urquiola ed Eliana Gerotto per Foscarini, è un vero e proprio gioiello di luce. Nata nel 2005 oggi viene riproposta dal brand in una versione rinnovata, a cui si sono aggiunte trasparenza, luminosità e leggerezza. Le sfere di polimetilmetacrilato, dalla base aumentata in sezione per potenziarne la brillantezza, sono agganciate con un invisibile e semplice sistema a baionetta a nuovi archetti trasparenti dal disegno a zig-zag, che non schermano la luce e scompaiono alla vista. Gli elementi sembrano così galleggiare nell’aria, illuminati da un gruppo led bifacciale progettato ad hoc, che garantisce ottima resa scenografica con un’efficienza energetica superiore (pari a una riduzione del 40% del consumo, rispetto alla versione precedente).
Arco di Castiglioni, lampada di design icona senza tempo
“Pensavamo a una lampada che proiettasse la luce sul tavolo: ce ne erano già, ma bisognava girarci dietro. Perché lasciasse spazio attorno al tavolo, la base doveva essere lontana almeno due metri. Così nacque l’idea dell’arco: lo volevamo fatto con pezzi già in commercio, e trovammo che il profilato di acciaio curvato andasse benissimo. Poi c’era il problema del contrappeso: ci voleva una massa pesante che sostenesse tutto. Pensammo al cemento prima, ma poi scegliemmo il marmo perché a parità di peso ci consentiva un minore ingombro e quindi in relazione ad una maggior finitura un minor costo”. E’ così che i fratelli Castiglioni, Achille e Pier Giacomo, hanno descritto l’idea che, nel 1962, li ha portati a creare la lampada Arco più amata di sempre, un pezzo di storia dell’illuminazione targata Flos. Luce diretta quindi, senza girarci attorno, con una piantana realizzata in marmo di Carrara a fronte di un corpo, sottile, slanciato e curvo fatto invece in alluminio. A distanza di circa sessant’anni dalla sua realizzazione è una delle lampade ad arco più belle in circolazione, capace di impreziosire un ambiente dandogli identità ed un’estetica raffinata dal lieve gusto retrò.
Geen-a, la novità di Kartell: la prima lampada dedicata alla lettura
Una lampada da interno creata per il puro piacere di leggere. E’ la nuova Geen-a di Kartell, la prima lampada da lettura, ideata dal designer Ferruccio Laviani. Alta 132 centimetri, è agevole da spostare con i suoi 12 kg e mezzo di peso: è formata da base, stelo, 3 lampadine a led sotto il cappello e, in cima, una impugnatura per trasportarla. L’ispirazione di Laviani è tutta personale, esempio di come la memoria sia un eccellente deposito cui attingere idee e visioni. “Geen-a è il nomignolo con il quale veniva scherzosamente chiamata mia madre Giacomina e che, se sogno le sue foto nel tempo libero, è sempre ritratta con un libro in mano intenta a leggere. Un piccolo tributo a lei ma anche a uno dei piaceri che non potrà mai essere sostituito da un device. La sensualità di toccare la carta, sentire il suo profumo, la curiosità scatenata da una copertina, la capacità unica di estraniarci dalla realtà e trasportarci in mondi e situazioni fantastici con il solo aiuto del nostro cervello». Una lampada moderna che vuol aiutare a ritrovare un piacere antico, quello della lettura.
La lampada da esterno ‘Uovo’ di FontanaArte, simmetrie naturali e design intramontabile
Ha quasi 50 anni, ma la lampada da outdoor Uovo, ideata dal designer olandese Ben Swildens per FontanaArte, non li dimostra affatto. In produzione dal 1972, ha conquistato il successo grazie al suo design ironico ed elegante. Nella sua forma naturale simbolo di perfezione, convivono da sempre, e armonicamente, simmetria ed asimmetria. Il guscio contiene una fonte luminosa: un’idea ironica che ancora oggi affascina gli appassionati di design. Come accade in natura, anche in questa lampada il guscio è esempio assoluto di leggerezza: una forma elegante in vetro soffiato bianco satinato, che diffonde uniformemente una luce calda e avvolgente che la fa sembrare spesso una vera e propria scultura luminosa all’interno di giardini e terrazzi.
Gople di Artemide, la lampada outdoor che riconcilia attraverso la luce gli spazi dell’uomo e la natura
Artemide continua la sua ricerca sulle qualità della luce e del suo colore. La Gople progettata da BIG – Bjarke Ingels Group, ne è esempio tangibile. Si tratta di una soluzione outdoor che si inserisce con libertà e flessibilità negli spazi esterni all’insegna della fluidità. All’interno di un vetro soffiato a mano secondo un’antica tecnica tradizionale veneziana è racchiusa una tecnologia brevettata di luce RWB (red-white-blue) che aiuta la crescita delle piante e può creare un ambiente ottimale per l’uomo dal punto di vista emotivo, fisiologico e percettivo. Questo sistema,, brevettato nel 2011, è un cambio di paradigma, un diverso modo di interpretare la luce colorata, per una luce attenta al benessere dell’uomo ma anche all’ambiente. Gople Lamp RWB calibra le sue emissioni sui valori di PPFD ( Photosynthetic Photon Flux Density ), necessario alle piante in due fasi in cui l’apporto della corretta luce è essenziale: la fase vegetativa viene accompagnata da una radiazione di colore blu, la fase di fioritura da una radiazione rossa. Unisce all’emissione diretta e controllata RWB una luce bianca indiretta diffusa controllabile separatamente.