Cucine Arclinea, una storia italiana simbolo di cultura e stile
Accogliente, funzionale ed esteticamente bella, da guardare e da vivere. La cucina è il centro della casa, luogo di condivisione di momenti con la famiglia ma anche rifugio dove dedicarsi ad attività antistress come preparare comfort food, sperimentare nuove ricette, attraverso una valorizzazione a livello culturale del cibo. Arclinea nelle sue collezioni, dal 1925, unisce tutte queste dimensioni, portando elementi di design tipici delle cucine dei ristoranti all’interno dell’ambito domestico. Una storia, quella di questa eccellenza del made in Italy nata a Caldogno che racconta anche il cambiamento culturale avvenuto nel paese intorno all’atto del cucinare e al concetto di cibo, che si è tradotto in una serie di audaci ed inedite scelte stilistiche, in nuove architetture da abitare. A partire dal suo nome, Arclinea, in cui lo stesso prefisso Arc, è l’acronimo di Arredamenti Razionali Componibili, ed evoca anche l’idea della cucina come un progetto architettonico dello spazio domestico. Infatti già nel 1963, in pieno boom economico, con la linea ‘Claudia’ inizia la sua rivoluzione: è la prima cucina con elettrodomestici incorporati, disegnati e prodotti ad hoc. Dal 1986, poi, con la collaborazione con l’arrivo dell’architetto Antonio Citterio, che diventerà progressivamente il progettista di riferimento, si apre una nuova fase di rinnovamento e qualità estetica e spaziale. Nascono così cucine domestiche che prendono spunto da quelle nei ristoranti, aumentando le performance e portando l’estetica ad altissimi livelli.
Thea, la cucina simbolo di praticità e minimalismo estetico
Un profilo di separazione delle ante diventa una soluzione funzionale per dischiudere i contenitori: questo è l’elemento distintivo di Thea, un modello che mutua il suo nome dalla prima cucina firmata Arclinea, nel 1958. Nella sua riedizione l’architetto Antonio Citterio unisce all’estrema praticità e al minimalismo estetico tipico delle cucine senza maniglie, separando la cucina in due aree tra loro distinte e complementari: la prima prevalentemente operativa, la seconda dall’uso più conviviale, pensata per l’ambiente living. Thea si declina in due versioni, Wet e Show kitchen, cucine funzionali di servizio, luogo di lavoro perfettamente attrezzato, ma nello stesso tempo anche spazio vivibile e fruibile, luminoso e caldo.
Italia, la prima cucina professionale pensata per l’ambiente domestico
Italia è stata lanciata nel 1988 ed è una cucina professionale per la casa, perfetta per gli chef casalinghi che vogliono portare le performance da ristorante negli spazi domestici. È la prima linea creata dall’architetto Antonio Citterio per Arclinea e segna una svolta innovativa nella moderna concezione dello spazio del cucinare con l’inedita soluzione estetica dell’acciaio: inalterabile e resistente ad acqua e fuoco, lavorato tecnicamente con la precisione necessaria alla migliore performance Tutti i layout seguono lo stesso principio: piani di lavoro generosi accanto a colonne capienti con accessori interni efficienti e ben progettati, piani cottura allungati, due zone lavaggio separate, una per le stoviglie e l’altra per la preparazione dei cibi.
Convivium, la cucina conviviale con il tavolo al centro
Convivium è un open space, rimette al centro il tavolo e i momenti trascorsi intorno ad esso a condividere chiacchiere e scene di vita. Una cucina intesa come spazio libero e perfettamente organizzato, dove lo stare insieme diventa ogni giorno qualcosa da condividere di nuovo, un luogo dove tutta una serie di azioni concrete, dalla preparazione alla conservazione, si trasformano in rituali ed emozioni. Convivium arreda le pareti di una stanza che diventa calda, accogliente e funzionale, con isola-tavolo posta al centro e mensole che percorrono tutta il perimetro della stanza. L’appenderia delle cucine di un tempo diventa una doppia mensola funzionale in acciaio e integra la cappa, la luce, le prese e perfino una serra domestica.
È qui che gli aromi in cucina raccontano storie familiari o luoghi lontani, si tramandano antiche ricette e se ne sperimentano di nuove e, soprattutto, si mangia tutti insieme attorno alla grande tavola ritrovando il proprio ritmo.
Lignum et Lapis, legno e pietra per una cucina con isola-scultura
Cucinare e nello stesso tempo condividere l’esperienza con gli ospiti. È il concept che caratterizza Lignum et Lapis, un progetto che vede protagonisti della cucina il legno e la pietra, mettendo al centro dello spazio l’isola-scultura in pietra o acciaio pensata come una unità abitativa a sè stante, operativa e conviviale, al tempo stesso. Da un lato gli ospiti possono assistere alle preparazioni, dall’altro chi cucina condivide con gli ospiti le tecniche e il gusto del buon mangiare. L’inedita anta esalta il valore del legno naturale con il suo esclusivo design a doghe in larghezze e distanze variabili. È disponibile in varie finiture: larice, mogano, rovere nordico e in tutti i colori laccati della Collezione.
Un design creativo ed esclusivo frutto di un grande studio formale e di ricerca tecnologica.